sabato 30 gennaio 2016

Catalogo 2016


Sudore, denti, muscoli, accia..cchi, ma ce l’abbiamo fatta: il catalogo 2016 di Allibratori è finalmente confezionato e on line. Home made, certamente un po’ sbafato, dai richiami pulp fin dalla copertina ma indiscutibilmente originale e nuovo. Più sintetico e immediato, abbiamo ridotto la parte di presentazione del Chi siamo e Da dove veniamo, ché all’uscio dei quattordici anni di attività oramai ci riconoscete per strada, e abbiamo dato maggior spazio ai nuovi progetti. Abbiamo pensato ad un indice per aree tematiche: Fiabe e Intercultura, Poesia e giochi letterari, I cinque sensi, Arte e immagini, Percorsi formativi ecc ecc. Ogni area accoglie i progetti ordinati per fasce d’età. Insomma cliccate, sbirciate e scaricate, quindi chiamateci senza indugio, siamo a disposizione a qualsiasi ora del giorno e della not.. del giorno va, che dopo tutta sta fatica un po’ di sonno ce lo meritiamo. Buona lettura


sabato 23 gennaio 2016

Portaci il tuo libro preferito e lo leggiamo insieme


Siamo arrivati in centro con il fedele Mozzarello carico di valigie a loro volta ripiene di libri, in una bellissima giornata di metà gennaio. Sorridi alle idi di gennaio. Il cielo un focolaio di tonalità d’azzurro, con spruzzi di arancione dietro ogni pietra e mattone della torre di San Niccolò. Apriamo l’anno con un Picnic al coperto. Per l’occasione ci accolgono i ragazzi dello Speakeasy 23, un locale che per noi ha un sapore tutto particolare giacché durante gli anni novanta in quelle stanze si dipanavano gli scaffali della libreria Citylight, dove vedemmo, ascoltammo e conoscemmo Gregory Corso.

Ad ogni modo oggi siamo qui a leggere libri ai più piccoli con questo progetto che ha attraversato l’oceano Atlantico dentro lo zaino e il cuore di Melampo’s. Nonostante il cielo limpido e l’assenza di vento è una giornata particolarmente fredda, speriamo che i genitori si animino a venire al nostro evento. Sistemiamo lo spazio, apriamo e stendiamo le coperte, incolonniamo i libri e già una prima minuscola bambina accetta il nostro invito ad ascoltare una storia. S’innamora di Margherita alla quale chiede una e un’altra lettura. Arrivano altri due bambini che si uniscono al gruppo, giusto il tempo di togliersi i pesanti cappotti. Arrivano anche amici di amici con la nipote e l’atmosfera si scalda. Nascono letture dove i bambini prendono il posto di noi animatori e si esibiscono con interpretazioni dei personaggi delle storie… E i bambini che leggono ai bambini con totale spontaneità, senza nessuna intermediazione da parte di noi doloranti, incartapecoriti adulti è l’apoteosi del senso del nostro mandato su questo pianeta. Durante le due ore del Picnic di parole eravamo pochi ma ben assortiti. Tutti i bambini venuti sono rimasti fino in fondo. I libri sono stati sfogliati, letti e riletti e riletti, calpestati, smembrati, abbracciati e alla fine sono tornati in fila indiana dentro le valigie di noi Allibratori. Proprio sul claclank dell’ultima serratura è spuntata un’idea che vogliamo proporre per il prossimo incontro a tutti i bambini, a tutte le famiglie, a tutti quelli che vorranno partecipare al Picnic di parole di Febbraio: portateci il vostro libro preferito e lo leggeremo insieme. A tra un mese, quindi. Buona lettura








martedì 19 gennaio 2016

A spasso con Giufà


Giufà, Giuha o Nasreddin Hodja è un viaggiatore misterioso: è conosciuto con nomi diversi, diverse caratteristiche fisiche, sfumature caratteriali altalenanti. Ogni paese che si affaccia sul Mediterraneo (Dal Marocco alla Sicilia, fino alla Turchia) può vantare uno scrigno di leggende ed aneddoti legati a questo personaggio.  Giufà porta con sé le sue storie, ma anche quelle dei popoli che incontra, della gente che conosce nel suo peregrinare, e degli oggetti rappresentativi di racconti e avventure, che con le loro ombre rappresentano l’alone magico delle narrazioni che passano di bocca in bocca, che lasciano il loro segno delicato e indelebile.

Oggi a Prato abbiamo incontrato Giufà, di lui era rimasta solo una strana ombra da mostrare ai bambini, alcune storie, alcuni oggetti e immagini raccolte nei suoi viaggi. Siamo partiti da un’ombra che sembrava “un uomo fatto da una bottiglia e da una testa con il cappello” per disegnare Giufà ascoltando i suggerimenti dei bambini, aggiungendo particolari fino a farlo diventare il Giufà del nostro gruppo.

Ogni storia ci ha svelato un aspetto del personaggio: furbo e sciocco, scaltro e ingenuo.  Ogni indizio ci ha portato a indovinare oggetti o e personaggi nascosti nelle sue storie: pentole che muoiono, asini che volano, lune che cascano nel pozzo e porte che si tirano.


Alcuni oggetti sono usciti realmente dalla nostra valigia, oggetti protagonisti di altre storie che Giufà ha ascoltato durante i suoi lunghi viaggi: rotoli di cartone che a guardarci dentro diventano binocoli, foulard che appena stesi in terra si trasformano in tappeti volanti. E quello che più ci entusiasma è osservare ancora una volta come il gioco funziona, basta guardare le cose da un altro punto di vista e tutto cambia.
In questo incontro con i bambini del primo ciclo della scuola primaria, gli oggetti la fanno da padrone. Si muovono in una sorta di teatrino delle ombre e diventano personaggi in grado di raccontare, ma non si rivelano per quello che sono bensì “sembrano”, “suggeriscono”, “evocano”. Il laboratorio su Giufà mette in moto, attraverso il gioco, una meravigliosa potenza dei bambini, ovvero la capacità di trasformare un pennarello in un aeroplano senza bisogno di troppi inutili orpelli tecnologici.
In questo incontro ci siamo affidati anche ad immagini catturate per noi dal fotografo Massimiliano Tappari, le abbiamo appese in una sequenza abbastanza casuale che abbiamo poi osservato da sinistra a destra in modo che durante il percorso nascesse una storia. E così…




 
“C’era una volta una coppia di sposi che vivevano in una piccola casa, avevano un automobile con le ruote fatte di tappi di spumante con cui andarono a Parigi, ci misero 10 ore, ma arrivarono proprio sotto la Tour Eiffel dove li aspettava un loro amico  che li accolse a braccia aperte e organizzò una fantastica festa con i suoi amici. Fecero tutti un gran girotondo intorno alla torre, fino a che non passò a tutta velocità un topolino che fece cadere il signor x , il proprietario della macchina coi tappi, e gli consegnò una lettera che diceva: venite oggi alle cinque alla casa con gli occhi, portatemi la borsa che io vi mostrerò il mio orologio a cucù.”