mercoledì 25 luglio 2007

Il tragitto compiuto negli ultimi giorni è stato sempre lo stesso: da Jesus Maria, quartiere dove abitiamo in questo periodo limeño, a Jokey Plaza, un enorme centro commerciale dove hanno piazzato la dodicesima Feria Internacional del Libro – http://www.filperu.com/. Dopo i “mattinieri” preparativi, le giornate lavorative sono cominciate saltando su dei combi e arroccandosi sui piccoli seggiolini adatti alla corporatura media peruviana; dai finestrini si apriva la visuale verso il pazzo traffico della capitale: lo sguardo non ha il tempo di posarsi su niente, troppe cose tutte assieme, tanti volti diversi dai consueti, automobilisti frettolosi, bancarelle e negozi in ogni dove. Anche l’udito non ha tregua, il clacson sembra essere alla portata più del freno! Sei comunque cullato e distratto dalla musica passata dalle stazioni radio locali, canzonette pop in spagnolo, che immancabilmente il conducente del combi ama canticchiare…l’atmosfera che si crea è interrotta soltanto dal cobrador che a ogni fermata, cartello alla mano, ha il compito di scendere per urlare roco la destinazione del combi con l’intento di tirar su quei passante distratti dal caos e batter così la spietata concorrenza. Non si aspetta mai più di tre minuti alla fermata e in quei tre minuti sei tartassato da mille tassisti pronti a trattare il prezzo per scarrozzarti. Potrei dilungarmi all’infinito sul traffico metropolitano, vari sarebbero i capitoli da affrontare dal super smog al pericolo di rimaner spalmati sul selciato, ma veniamo al lavoro: due giornate passate tra gli stands della Fiera a leggere libri per l’infanzia, a sfogliarli, a valutarne il prezzo, a riconoscere quelli che abbiamo anche in Italia, a farci un’idea sulla produzione locale…tante le scoperte, ad esempio una certa autrice e illustratrice argentina Isol - credo un’abbreviazione del nome reale - simpaticissima la sua storia di una bimba la cui mamma borbottina si trasforma in una palloncino rosso da portare in giro. Anche qua non poteva mancare la mostra delle infinite illustrazioni di Pinocchio, da Mussino a Innocenti passando da Muzzi, e naturalmente una bella e lignea statua del burattino quasi più internazionale della pizza. Il primo gridolino ci è partito allorquando abbiamo messo a fuoco su uno scaffale Flicts di Ziraldo, lavoro inutile l’oretta passata a fotografare la versione Italiana…poi appare anche L’ultima spiaggia di Innocenti, incredibile, tra tutti i libri italiani proprio quello che avevamo adocchiato prima di partire! La vera scoperta rimane comunque lo stand Sarita Cartonera – http://www.saritacartonera.com/ - un progetto creativo di una rete di associazioni che lavorano con scrittori poco noti, pubblicandone i testi in una forma editoriale interessante: con copertine interamente fatte a mano con materiali di recupero.
Le copertine sono realizzate in laboratori di costruzione del libro assieme a bambini e ragazzi per cui lo stesso testo appare sulla bancarella con copertine completamente differenti. Raccomandiamo per approfondimenti di dare un’occhiata al sito.
Ieri ci siamo occupati di comprare i materiali che serviranno per gli incontri con i ragazzi, dalle dispensine che prepareremo ai semplici strumenti di cartoleria come matite, colori, colle e forbici che serviranno per i laboratori di costruzione del libro e poi gli immancabili carta e cartoncino, il nostro pane quotidiano.

Nessun commento: