Di: Beatrice Bartolozzi
Storie di cavalli e di uomini, di guerra e di pace, di
cavalli che si ribellano alla volontà stolta dei loro cavalieri che vorrebbero
portarli in battaglia (come in Il cavallo e il soldato di Gek Tessaro). Cavalli
che seguono i loro padroni a combattere contri i mulini a vento (come in don
Chisciotte). Cavalli che si spezzano in due e si ricompongono con strani
unguenti come ci racconta il barone di Munchausen, nelle sue avventure.
Cavalli dipinti nelle più famose battaglie, che scalciano e sembrano
sentirsi fuori posto, che vorrebbero la pace che l’uomo non riesce a
conquistare.
Un percorso, per affrontare il tema della guerra e della pace,
attraverso parole e immagini, con un occhio attento e ironico.
Partiamo per un nuovo viaggio! Iniziamo l'incontro in
semicerchio seduti su di un tappeto, noi e una valigia.
La valigia porta su di sé l’immagine di un circo, ma dentro,
ci può essere di tutto. Invitiamo i bambini a immaginare quali oggetti potrebbe
contenere o quali sarebbe utile portare. Ognuno dice la sua, prima che il
bagaglio diventi troppo pesante chiudiamo il cerchio narrativo e partiamo. Sulla
parete di fondo appare proiettata un immagine astratta che può suggerire varie
interpretazioni: un volto, una maschera che contiene il mare ecc. Nell’immagine
successiva appaiono altri particolari, qualcuno vede un coniglio, qualcun’altro un cavallo
che scalcia, ma l’immagine non è ancora ben definita. Per riuscire a trovare altri indizi bisogna aprire la
valigia… ed ecco che appare un kamishibai, si apre il “sipario”ed inizio a
raccontare la storia Il cavallo e il
soldato di Gek Tessaro.
A
conclusione del racconto facciamo dei collegamenti, riguardiamo l’immagine che si
svela nella sua completezza, si trattava di una battaglia: La Battaglia di San Romano dipinta da Paolo Uccello.
Forse
il cavallo che scalcia nel dipinto, non ci voleva stare in quella battaglia così
come Pietro il cavallo che cammina all'indietro nel racconto di Tessaro, non
vuole combattere...
“Ma la storia è talmente bislacca che alla
fine il cavallo fece anche la cacca. Che cosa volgare con la cacca avere a che
fare. La cosa assurda di questa terra è che non troviamo volgare la guerra.”
G. Tessaro
Io son un cavallo.. e tu che cavallo sei?
Io sono un cavallo e amo la pace
Mi piace l’erba alla brace
Io son un cavallo e non amo la guerra
Preferisco galoppar sulla terra
Io sono un cavallo e non amo le briglie
Preferisco giocar con le biglie
Ma soprattutto amo la libertà
E guai a chi non la dà
( realizzata dai
bambini delle scuole primarie di Sesto Fiorentino)
L’incontro
si è tenuto
alla biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino.