mercoledì 19 febbraio 2014

Appunti sull’animazione alla lettura #1 Ambiente



Vivo meno di tappo
Incontro di sabato 15 febbraio alla BiblioteCanova 
Quanto dura la vita di un tappo di bottiglia? E quella di un sacchetto di plastica? Possibile che la lattina di bibita che ho appena bevuto duri 100 anni? E io l’ho tenuta in mano meno di due minuti? Allora forse è il caso di farla lavorare un pó di più…
Libri di riferimento:
F. Michel, L’ecologia a piccoli passi, Motta Junior

Quando ci siamo trovati intorno al tavolo per progettare l’incontro per la BiblioteCanova siamo stati i primi a meravigliarci delle informazioni che via via trovavamo su libri e web riguardo alla potenza vitale delle cose che buttiamo via.
Non v’è stato un momento di pausa, per noi nati negli anni settanta, da parte di quella potenza psichica che ci induceva a considerare gli involucri che avvolgevano i prodotti che compravamo solo ed esclusivamente come rifiuti. Scartati, espulsi, gettati, reietti, dimenticati, mandati al macero, li abbiamo acquistati, pagati e poi ce ne siamo sbarazzati nel tempo necessario a ordinare la dispensa. Siamo stati educati così. Avulsi dal postulato lavoiseriano: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E giù sacchettate di monnezza.
Oggi invece, dopo le riflessioni esplose a partire dagli anni novanta, dopo l’affermazione, anche politica in certi casi, di una nuova sensibilità ecologica, ecco sfociare un fiume di informazioni da ogni dove. Si fa a gara a riutilizzare, a trasformare, anche gli oggetti più impensabili, in monili, decorazioni, utensili. Non v’è ufficio di designer che non sfoggi una solida scrivania in europallet. Non vi è casa di artista o architetto che non riservi un angolo in bella vista al vecchio telefono a disco, magari ridipinto, magari di arancione.
Ecco quindi che abbiamo messo insieme tutte queste diverse sensibilità per giocare con i bambini, per altro già informatissimi su molte questioni riguardanti l’ecologia. Abbiamo raccontato la storia classica del soldatino di piombo reinterpretata dalle belle immagini del libro di Jörg Müller, “Der standhafte Zinnsoldat”. Il libro non ha testo e i bambini doveva aiutarci a raccontare la storia che in queste tavole parla soprattutto di rifiuti, di riutilizzo e delle molte vite di un soldatino di piombo e della sua compagna, una bambola bionda e spettinata..  Abbiamo giocato ad una “pesca della monezza”. È un gioco molto semplice che però diverte tantissimo. Praticamente abbiamo costruito, con un pannello di cartone di quello che fu l’involucro di un elettrodomestico, un quadro su cui è rappresentato un planisfero. Sopra ci abbiamo incollato cinque cerchi fatti con dei vecchi piatti di plastica, disposti e colorati come i cerchi delle olimpiadi. Dentro ogni cerchio abbiamo messo un piccolo sacchetto della spazzatura riempito con un pezzettino di ferro.
La canna da pesca l’abbiamo fatta con una canna di quelle che usano i contadini per le prode dei pomodori. Colorata e decorata, le abbiamo messo uno spago che finisce con una calamita potente ottenuta dallo speaker del ricevitore di un vecchio telefono. I bambini divisi in due squadre pescavano a turno e ad ogni sacchetto corrispondeva una prova da superare. E allora: “quanti anni vive in media un uomo, una bottiglia di plastica, un foglio di giornale, un bicchiere di vetro?” e così via. Insomma in tutto siamo stati due ore belle piene a giocare con quel gruppo variegato di bambine e bambini. Il laboratorio finale consisteva in creare delle calamite da frigo con dei tappi di bottiglie del latte e altri materiali che siamo portati appresso. E quindi abbiamo rimescolato tutto, mettendo tutto nel mezzo a uso e beneficio del gruppo e di ogni singolo individuo… C’era l’arte: letteratura, pittura, disegno e teatro. C’era la scienza: matematica, fisica, geometria e architettura. C’erano il gioco, la condivisione, i babbi, le mamma, i nonni, la biblioteca e la merenda. C’eravamo noi, gli Allibratori, che fino a quando continueremo a stupirci avremo la certezza di aver fatto bene.

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